2018 Dagli Appennini al mare

Firenze-Ravenna1 g mer 16.5 Pontassieve-Poppi km 50 disl m 1350 no video causa pioggia

Sistemazione a Poppi Hotel La Torricella

2 g gio 17.5 Poppi-Sansepolcro   km 81 disl m 1500 rivedi la tappa

Sistemazione a Sansepolcro Hotel La balestra

3 g ven 18.5 Sansepolcro-Urbino km 75 m 1250 rivedi la tappa

Sistemazione a Urbino Hotel Residence Dei duchi

4 g sab 19.5 Urbino-Rimini km 85 disl m 800 rivedi la tappa

5 g dom 20.5 Rimini Verucchio (auto) km 22  Giro del Montefeltro  km 80 m 1700 rivedi

Conversazione in Salita Pennabilli-C.Cantoniera Carpegna video

6 g lun 21.5 Rimini-Ravenna km 70 disl m 250 rivedi la tappa

Pedalando con Dante, Piero e il Pirata

di GIANNI SPARTA’

A pensarci bene il naso triste come una salita ce l’aveva anche il Sommo, non solo Gino Bartali. Guardo il suo profilo davanti al castello di Poppi, tra Firenze e Arezzo, nel cuore del Casentino. Lo faccio dalla sella di una bicicletta da corsa che è come una moviola, ti rallenta le immagini, e convengo che sì: il Poeta e il Campione s’assomigliavano nel naso. Forse è solo suggestione. Con la solita banda di “santambrogini”,  aggregati le Lazzati Sisters e l’infiltrato Giacomo,  ripercorro le vie di Dante, cacciato dalla sua città, accolto come un re tra Umbria, Marche e Toscana, sepolto a Ravenna. E sapete che cosa accade pedalando: i pensieri corrono, le emozioni abbondano, il movimento del corpo srotola orizzonti imprevedibili. Di questo tour ciclistico appena concluso tra pioggia (poca) e sole (tanto), mi resta ciò che ho fantasticato, oltre che visto. Con me c’erano anche Piero (Della Francesca) e il Pirata. Il primo l’ho incontrato a Sansepolcro, dove c’è la sua mirabile Resurrezione appena restaurata, il secondo ai piedi della salita di Carpegna, tra Urbino Rimini, sulla quale l’altro Sommo, Marco Pantani, ci dava dentro dicendo: mi bastano questi sei chilometri per allenarmi a vincere il Giro. Ed è fatta: cultura, turismo, bicicletta. Che cosa chiedere di più, nel mezzo del cammin di nostra vita, per amare la grande bellezza dell’Italia oltraggiata, ma capace di resistere a mariuoli e a dilettanti, a bugiardi e ad avventurieri. Ho pensato in queste ore grottesche anche al povero Mattarella.

Sei giorni, cinque notti, seicento chilometri, le discese ardite e le risalite. Ha ragione Saramago: il viaggio non finisce mai, bisogna vedere in primavera ciò che si è visto d’inverno, col bel tempo dove la volta prima c’erano le nuvole. Nel dilagare barbarico di orde turistiche aviotrasportate, si sta imponendo a sorpresa il fiore volubile della peregrinazione. Che è quanto succedeva ai chierici vaganti di Guglielmo da Baskerville ( In nome della Rosa), ai cavalieri erranti come Lancillotto, ai personaggi delle fiabe, sempre in giro alla ricerca di qualcosa. Anche dentro di sé. La bicicletta ha sostituito il cavallo. Al pari della moto che audaci centauri cavalcano facendo il pelo a noi fachiri con le spalle ossute e curve lungo le strade degli Appennini. Qui comandavano i Papi e si vede. E qui c’erano facoltosi duchi, come quello di Montefeltro, che non lesinavano denaro per commissionare a Raffaello il ritratto della “Muta”, una misteriosa donzella con l’aria sconfortata, forse  una vedova, troneggiante nel museo di Palazzo Ducale a Urbino. Gli storici dell’arte tentano il paragone con la Gioconda di Leonardo. Considerazioni in libertà: c’è un grande tesoro nel cuore dell’ex Stato pontificio fatto di antichi borghi, solenni manieri, splendide piazze, sul quale il Paese che vuole girare pagine dovrebbe riflettere attentamente. Per Kennedy il Pil misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Se ne facciano una ragione i guru confindustriali e i loro cortigiani. E’ sbagliato fare i conti col ricavato delle visite al Colosseo, agli Uffizi, a piazza San Marco minacciata da navi da crociera che le fanno ombra e prima o poi combineranno disastri. Ci sono le piccole patrie da far conoscere prima agli italiani, poi a giapponesi e americani che le frequentano più di noi. Alla prossima, gamba e testa permettendo.

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