Colline piacentine 2022

bobbio

video

Colli piacentini in bdc fiumi Trebbia Nure e Aveto 6-7-8 giugno 2022

Sistemazione Bobbio Hotel Giardino, P.za S. Francesco, 12

penice
giorno 6.6 mattino in auto Varese-Bobbio poi bici Bobbio – 12 Passo del Penice – P d t strade – sp 89 20 Passo Scaparina – Pregola 25 Brallo di Pregola – sp 186 28 Feligara – 33 Pratolungo – 36 Robecco – 43 SS45 fiume Trebbia – Marsaglia – Bobbio km 60 per 1200

tomarlo
giorno 7.6 in auto Bobbio Marsaglia poi bici Marsaglia – sp 50 5 Ozzola – 10 Castelcanafurone – Brugneto – 15 Noce – 15.5 P. di Mercatello – 20 Grondone Sotto – sp 654 25 Ferriere fiume Nure – 35 Selva – 40 P. di Zovallo – 45 P.di Tomarlo – 55 S. Stefano d’Aveto – 57 Pievetta fiume Aveto – 60 inn Sp 586 – 75 Salsominore – 85 Sanguineto – Marsaglia – rit in auto a Bobbio km 90 per 1900 m

Partenza da Marsaglia ore 10.30 da lì comincia la prima salita che conduce al Passo del Mercatello (16 km disl 725 m pend media 4,5%) si scende a Ferriere e subito usciti dal paese si ricomincia a salire verso il passo dello Zovallo e successivamente a quello del Tomarlo. I due passi sono in provincia di Parma e distano circa 6 km l’uno dall’altro. Siamo al giro di boa, si scende verso Santo Stefano d’Aveto, la  Liguria ci attende. Bell’asfalto fino a metà strada poi numerose toppe, condizionano la discesa. A Santo Stefano dopo la  rituale piadina e birra cerchiamo la strada per Pivetta poi sulla tortuosa e panoramica sp 586  sempre in discesa accompagnamo il fiume Aveto verso Marsaglia.

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cerro
giorno 8.6 mattino Bobbio – 11 Perino – 20 Travo – 25 Rivergaro – Romola – Veano – fiume Nure – 40 Ponte dell’Olio – 50 Bettola – 55 Passo del Cerro – Crocinito – Vidonico – 70 Perino – Bobbio km 85 per 1200 pomeriggio rit Varese in auto (km e alt indicativi)

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Buone pedalate

Guardandolo nel suo complesso, l’ambiente dove vivo non è molto vario. È un tipico paesaggio delle prealpi lombarde, con prati verdi colline montagne. Ma quando esco con la bici mi sento come un esploratore. Ogni volta noto qualcosa di diverso, mi soffermo sul dettaglio, colgo una variazione della luce o un odore nuovo. Mi accorgo, guardandomi intorno, della capacità del paesaggio di darmi nuovi stimoli pur rimanendo sempre lo stesso. Percorsi conosciuti a memoria in sintonia perfetta cambiano col rincorrersi delle stagioni e si animano di colori. Di solito non ho un obiettivo da raggiungere. Il piacere è nel pedalare, la bellezza è nel giro in sé. Scambio cenni di saluto con altri ciclisti che incrocio. Qualunque ansia o sensazione triste dissolve. Se pedalo abbastanza veloce da lasciarmi dietro ogni cosa, raggiungo uno stato gioioso, una quiete interiore che diventa felicità. Mi sento alleggerito di ogni peso. Posso muovermi, aprire la mente, respirare aria fresca. Pedalare è come ringiovanire. Torno a casa diverso da prima, mi sento migliorato, anche solo per un po’.

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Langhe 2021

barolo

29.6 Langhe Barolo
km 60 disl m 1000
30.6 Langhe Barbaresco
km 60 disl m 1100
1.7 Serravalle Langhe
km 50 disl 1000

GiroLanghealtimetrietappe

Sistemazione

Cena a Osteria Veglio La Morra

2021-06-30 06.35.43

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1962 S. Ambrogio in bici da corsa

Quando tutto ebbe inizio

Ore 9 di una qualsiasi domenica mattina, anche invernale. In piazza Milite Ignoto si raggruppano decine di persone, accomunate da un paio di elementi: una bici e una maglia color azzurro-arancio. E sulla maglia la scritta: U.S. S.Ambrogio. E via, si parte, con la promessa di andare adagio, tutti insieme, per gustare il piacere della due ruote sottili.
Ma qualche chilometro più a valle i garretti si tendono, gli ardori si animano, l’Ermellino suona la tromba della carica e via, si pigia sulle pedivelle: chi ha ‘birra’ resta coi primi, gli altri arrancheranno nelle retrovie. Questa è la cronaca attuale della Unione Sportiva S.Ambrogio, società amatoriale di ciclismo che ha fatto, in questi pochi anni di vita, molti proseliti. Ma la U.S. ambrogina è stata ben altro. Così siamo andati a trovare Luigi Filippini, che nel 1962 fu il primo presidente della neonata società ciclistica. “Era proprio il ’62” racconta Filippini. “Ci siamo messi insieme io, Paolino De Marco, Romeo Ganna, Santo Gervasini, e poi Frattini, Onofri, Tibiletti e altri. Medico sportivo il dottor Modesti, direttore sportivo Tognoli. Avevamo pochi allievi, ricordo Tiso, Masini, Marocchi. Questo l’esordio della U.S. S.Ambrogio. Scelta dei colori (il mai abbandonato azzurro-arancio), rifiuto dello sponsor e via, pedalare e basta, con l’intento di far divertire i giovani, con la speranza di ‘tirar fuori’ un campione. “Ne è passata da noi di gente in gamba” ricorda il Filippini. “Renzo Oldani, Masini, Bruno Marini, per arrivare a ciclisti che oggi ancora corrono nei professionisti. Sergio Carcano ha smesso da poco, poi abbiamo Francesco Frattini della Telecom, Maurizio Molinari e Stocco.”

Il periodo d’oro per la U.S. S.Ambrogio sono gli anni Settanta. Il Filippini, in moto, segue le imprese di Renzo Oldani, santambrogino al 100%, figlio di un calciatore del Varese, uno che da la biada al giovane Beppe Saronni, all’attuale direttore della nazionale ciclistica Antonio Fusi, a Corti (che è stato campione del mondo). Ed eccolo Renzo, che tira fuori con piacere l’album dei ricordi. “Nel 1972, da allievo, ho vinto il giro della provincia di Varese” racconta Oldani. “L’anno dopo sono stato campione provinciale. Come dilettante ero fra i cinque migliori in Italia.” “Giuseppe Saronni vedeva sempre la schiena di mio figlio, in corsa” racconta mamma Giuseppina, senza nascondere l’orgoglio di aver messo al mondo un pedalatore capace di salire da piazza Beccaria all’Hotel ‘Campo dei Fiori’ in 29 primi e 30 secondi. “Usavo un 42-17” racconta Renzo, “e nell’ultimo tratto mettevo il 53 davanti.”
Gli esperti hanno capito il valore dell’impresa. L’ U.S. S.Ambrogio, seguendo il suo campioncino (che, fra l’altro, vince il giro dell’Iran), tenta di partecipare alla categoria dilettanti di Prima. Sono le ultime velleità di un sodalizio che, a poco a poco, cambia la dirigenza (da Filippini a Pacchioni a Fiori) e si trova a dover combattere con il tempo, i soldi e la difficoltà di reclutare giovani capaci di sacrificio. Per diversi motivi Oldani non riesce ad approdare al professionismo, farà il direttore sportivo negli anni Ottanta alla U.S., prima di affidarsi ai soli ricordi. Nel frattempo la società ciclistica del nostro paese si cimenta anche nella categoria veterani, con Bossi, Violini, Ermellino ed altri. E sarà proprio questo nucleo a raccogliere l’eredità, sebbene in forma squisitamente amatoriale, della U.S. S. Ambrogio, che da anni ormai non ha più il settore agonistico. Ma i colori azzurro-arancio ancora sfrecciano per Varese e dintorni. E chi è del giro sa bene che, se si vuoi correre con gli amatori della Sant’Ambrogio, non si può prescindere da un ottimo allenamento e da tanta disponibilità a regalar sudore all’asfalto.

dal sito www.santambrogiolona.it

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Giugno 30.6.2018 Val Masino (da Filorera a Preda Rossa e rit)

Sabato 30 giugno

Impressioni

20180629_130433Ai piedi del Monte Disgrazia in bdc (m 1955) laghetto di Preda Rossa

Altimetria e mappa 20180629_125759

Vedi statistica

Sistemazione Hotel Genzianella

Video

Vedi discesa 1

Continua discesa dalla galleria 2

 

Valle Sasso Bisolo

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2016 Sardegna cicloturismo

sardegnagruppo16

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 tappa sa 28.5 Oristano-San Salvatore km 22 disl m 87

2 tappa do 29.5 San Salvatore-Bosa Marina km 70 disl m 850

3 tappa lu 30.5 Bosa Marina-S. Maria la Palma km 78 disl m 1000

4 tappa ma 31.5 S. Maria la Palma-Porto Torres  km 94 disl m 700

5 tappa me 1.6 Porto Torres-Isola Rossa km 66 disl m 800

6 t gi 2.6 Isola Rossa-Palau km 74 m 910

7 tappa ve 3.6 Isola della Maddalena km 35 disl m 452

8 tappa sa 4.6 Palau-Olbia km 72  m 1000

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2016 Abruzzo in bdc

foto

11.5 mer Varese – Pescara – Francavilla al M. – Chieti – Guardiagrele   km 55 disl m 1200

1 copia

12.5 gio Guardiagrele –  Palena (band. arancione 2015 tci) – Passo d. Forchetta – Pescocostanzo –  Sulmona km 100 disl m 1600 (Giro Maiella)

2

 13.5 ven Sulmona – Anversa d. Abruzzi – Scanno – 3 Pescasseroli km 80 disl m 1600

14.5 sab Pescasseroli – Popoli – Navelli  80 km disl m 1300

4

15.5 dom Navelli – Castel del Monte   – Fonte Cerreto – L’Aquila (Campo Imperatore e Gran Sasso) km 100 disl m 17005 Navelli-L'Aquila

16.5 lun  L’Aquila – Rocca di Mezzo – Ovindoli – Avezzano (Parco regionale Sirente-Velino  + Piana del Fucino) km 90 m 10006

17.5 mar Avezzano – Tagliacozzo – Arsoli – Tivoli km 85 disl m 500 + Treno Tivoli-Roma7a

Roma St. Tiburtina-P.za dei Quiriti km 87b

18.5 mer Treno Roma-Milano-Varese

Pedalando nel Piccolo Tibet

abruzzotot-copiaLa natura dell’Abruzzo, terra di orsi e di scrittori, ha un vestito che la gente di qui non le aveva mai visto addosso in primavera. Le conifere che punteggiano i costoni della Maiella e del Gran Sasso fino a una certa quota, perché poi tutto scompare a causa dell’implacabile furia dei venti, sono come bruciate. Il verde è stato coperto da un velo uniforme di ruggine, il colore dell’inverno, e siamo a maggio inoltrato. La colpa è di una gelata micidiale: c’è stata neve mista a grandine, le temperature sono crollate, pini, abeti e soprattutto faggi, nella stagione dei nuovi germogli, hanno subito un ictus collettivo. Passata la bufera, il paesaggio si è risvegliato dal coma invecchiato, infeltrito, ingiallito.
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2015 Giro dei 3mari by free

Gruppo3mari a Castrocucco-Marateag 28.05 1 t  Napoli-Piano di Sorrento km 55 disl m 490 www.bluegreenvillage.com

v 29.05 2 t Piano di Sorrento-Pontecagnano km 42 m 887 www.laislaresortsalerno.com

s 30.05 3 t Pontecagnano-Ogliastro Marina km 56 m 400  www.hotelristorantesirena.it

Agropoli. Si parte dal porto, luogo pittoresco dal quale si osserva la rupe su cui sorge il borgo antico di Agropoli. Poi ci si dirige verso Punta San Francesco, dove sorge una chiesetta dedicata al santo che qui predicò ai pesci nel 1222. Ben presto si arriva alla baia di Trentova, un luogo che offre tramonti indimenticabili; qui termina l’asfalto e inizia l’aggiramento del Monte Tresino (356 m) che ora ci appare innanzi.

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2015 Puglia

superspartaimageNon si entra in braghe da ciclista nella cattedrale di Trani che s’affaccia su un mare sublime di fianco al porticciolo. Don Nicola, il custode di questo tesoro dell’undicesimo secolo, è cortese ma severo: «Mica posso lasciarvi passare con i gioielli di famiglia in bella mostra», dice. E lancia un’occhiata furtiva alle guaine che stringono sul cavallo le gambe di undici pedalatori spuntati da chissà dove. «Gioielli di famiglia? È anticaglia, padre», tenta una difesa pudica il più loquace del gruppo over 60. Ride il sacerdote e prima di cedere spiega il vero motivo del suo altolà : «Con quei tacchetti spigolosi mi rovinate il pavimento.

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2014 Sardegna

super

fotosardegna copiaIn sella all’isola che non c’è. − In tutti i luoghi del mondo c’è un minuto dopo l’ora del tramonto in cui le cicale smettono di cantare nei mesi estivi, pecore e armenti di ricordare con i loro versi al forestiero di città i suoni naturali della vita. Nella campagna tra l’Ogliastra e il Mandrolisai, nomi antichi di regioni della Sardegna, in un rifugio dell’anima chiamato “Su zeminariu” – poi spiegheremo perché – accade anche dell’altro: in quel momento, se si capita nei giorni giusti, spunta la luna dal monte. E il pensiero corre alle launeddas, strani strumenti a fiato, che anni fa resero famosi i Tazenda nelle canzoni di Pierangelo Bertoli.

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